LA PITTURA DELL'ANIMA

"Mia soltanto è la patria della mia anima." (Marc Chagall)

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Da bambini tutti  eravamo pittori: mischiavamo i colori sul foglio e non temevamo alcun giudizio perché sentivamo semplicemente il bisogno di esprimerci.

Come adulti, invece, davanti a un foglio bianco restiamo inibiti, non riusciamo a sganciarci dal giudizio e siamo sempre meno in contatto con noi stessi.

Ma se, per una volta, accettassimo il rischio di non controllare tutto, di “stare in bilico”, di non giudicare a priori un’esperienza e provassimo a dare la parola a quella parte di noi che non frequentiamo, succederebbe qualcosa di imprevisto, qualcosa che va nella direzione del sentire e dell’essere e che somiglia ad un ricongiungimento.

Possiamo riuscire a farlo, anche grazie all'aiuto della Musica che, nei suoi molti generi, con i suoi ritmi, con i suoi colori e soprattutto con il suo formidabile potere evocativo, sa risvegliare la nostra immaginazione assopita e portarci altrove.

L'opera che si produce, in assenza di giudizio, parla in primo luogo “a noi” “di noi”: è la Pittura dell'Anima; e se non è ancora un'opera d'arte ne contiene i semi: sentimento e verità.

o-DSC_7515Durante gli incontri del laboratorio tenteremo di entrare in una dimensione “altra” in cui provare ad essere liberi: liberi di immaginare (pensare in modo creativo), di occupare come vogliamo lo spazio/mondo (il supporto pittorico), di agire guidati dall'istinto (gesto non convenzionale).

Ogni incontro sarà allora come un viaggio: attraverso l'assenza di luce, creeremo uno spazio vuoto; attraverso la musica (sempre diversa) e l'immaginazione evocheremo i nostri luoghi, attraverso il gesto pittorico lasceremo un segno di noi e di questi luoghi.

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Claudia Fenili